Editorial Marsilio Editore Spa
Lugar de edición
Venezia, Italia
Fecha de edición mayo 2014 · Edición nº 1
Idioma italiano
EAN 9788831763837
407 páginas
Libro
encuadernado en tapa blanda
Nella sua vastissima opera narrativa, Benito Pérez Galdós combina l'impegno politico di tendenza liberale con un'estetica che è realista più di nome che di fatto.
Abilissimo interprete degli illusionismi più so?sticati della letteratura e insieme eccezionale osservatore della società del proprio tempo, egli tende a una scrittura onnipotente che dovrebbe completare e conservare la totalità degli eventi riguardanti la storia individuale e collettiva di Spagna. Oltre alla serie più decisamente testimoniale degli Episodios nacionales, Galdós scrisse numerosissimi altri romanzi d'invenzione, fra i quali Tristana, del 1892. L'opera, che ispirò a Luis Buñuel l'omonimo ?lm, è caratterizzata da una intensa ambiguità: nella sonnolenta Madrid di ?ne secolo, le esistenze di un maturo benestante, di una fanciulla orfana, di un giovane pittore si intrecciano in un gioco vischioso di seduzioni, mescolando gli elementi tutelari di un ordine borghese patriarcale alle trasgressioni destabilizzanti di una modernità tutta femminile. Troppo libera e dunque troppo minacciosa, Tristana lancia una s?da involontaria alle prevedibili sregolatezze dei due uomini
della sua vita - un gentiluomo libertino e un artista bohémien -, ?nendo suo malgrado per farli riconciliare con i comportamenti sociali più conservatori e repressivi. Al riparo di una morale che tormenta più di quanto non riscatti, nessuno tuttavia si salverà, tanto meno Tristana, visibilmente segnata nel corpo e nell'anima da irreversibili distruzioni.
Benito Pérez Galdós nació en Gran Canaria en 1843. Con veinte años viajó por Europa como corresponsal y a la vuelta tradujo a Dickens a partir de las ediciones francesas. En 1873 empezó a publicar los Episodios Nacionales, obra que le granjeó una inmensa popularidad y que continuaría escribiendo a lo largo de cinco series y a la par que novelas como Fortunata y Jacinta (1887), Miau (1888), Tristana (1892), Misericordia (1897), El abuelo (1897), Casandra (1905), El caballero encantado (1909; Nocturna, 2024) y La razón de la sinrazón (1915). En 1897 fue nombrado miembro de la Real Academia de la Lengua Española. Colaboró con diversos medios de comunicación y perteneció al Partido Progresista de Sagasta, al Partido Republicano y a la Conjunción Republicano-Socialista (con este último, fue diputado en las Cortes en las legislaturas de 1907 y 1910). En 1912 fue propuesto para el Premio Nobel de Literatura y un año después se quedó ciego. Murió en Madrid en 1920.
|