Editorial Adelphi
Lugar de edición
Milano, Italia
Fecha de edición septiembre 2024 · Edición nº 1
Idioma italiano
EAN 9788845924460
96 páginas
Libro
A te, che non mi hai mai conosciuta": è questa l'intestazione della lettera che, nel giorno del suo compleanno, riceve un romanziere viennese, un quarantenne di bell'aspetto a cui la vita ha offerto i suoi doni più ambiti: la ricchezza, la fama e un fascino "morbido e avvolgente" a cui è impossibile resistere. "Ieri il mio bambino è morto": così esordisce la misteriosa scrivente, e continua: "adesso al mondo mi sei rimasto solo tu, tu che di me non sai nulla". Quando lui leggerà quelle righe, lei sarà già morta: per questo, solo per questo, concede a se stessa di raccontargli la propria vita la vita di una creatura che per più di quindici anni (prima bambina, poi adolescente, e poi donna) gli ha votato, "con la dedizione di una schiava, di un cane", un amore "disperato, umile, sottomesso, attento e appassionato", senza mai rivelargli il proprio nome, senza mai chiedere nulla, ottenendo in cambio solo poche notti d'amore e portandosi dentro un unico, struggente desiderio: che incontrandola, almeno una volta, la riconoscesse. Ma quasi sempre il volto di una donna rappresenta per l'uomo "solo lo specchio di una passione, di un gesto infantile, di un moto di stanchezza, e svanisce altrettanto facilmente di un'immagine allo specchio". E il destino di lei è stato di non essere mai riconosciuta. La descrizione di un labirinto di amore assoluto, un ritratto di donna ardente e viva e, al tempo stesso, immateriale come "una musica lontana".
Stefan Zweig (1881-1942) nació en Viena en el seno de una familia de la gran burguesía judía. Con apenas veinte años comenzó a colaborar en el diario más importante de su país, publicando cuentos, artículos literarios y reportajes de viaje. Estudió en Austria, Francia y Alemania antes de establecerse en Salzburgo en 1913. La catástrofe que supuso la Primera Guerra Mundial afifianzó sus convicciones pacififistas y antinacionalistas y así lo reflflejó en su obra. En 1934, empujado al exilio por los nazis, emigró a Inglaterra y, en 1940, a Brasil pasando por Nueva York. En su nuevo entorno, solo encontró una creciente soledad y la sospecha de que el terror totalitario y la sinrazón triunfarían en el mundo entero, por lo que se suicidó con su segunda esposa en febrero de 1942. Zweig lleva siendo un auténtico best seller desde los años treinta del siglo pasado hasta nuestros días y su obra ha sido traducida a multitud de idiomas.
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