Editorial Giulio Einaudi Editore
Lugar de edición
Torino, Italia
Fecha de edición febrero 2016 · Edición nº 1
Idioma italiano
EAN 9788806229139
Libro
Tutte le società possono perire, corrompendosi dal loro interno. Come gli organismi, possono de-generare. Per ri-generarsi, occorre mettere fine a qualcosa del passato, rinunciare a qualcosa cui si è fatta l'abitudine. Si dice che, per vivere, occorre saper morire: del tutto, se la degenerazione è inarrestabile; in parte, se è ancora rimediabile. Nel discernimento di ciò che è vivo e ciò che è morto dovrebbe consistere la politica. L'ideologia odierna è l'esatto contrario: la crescita e lo sviluppo che non ostacolano, ma moltiplicano i fattori della degenerazione. Cosí, al di là di vuoti e ipocriti discorsi a favore dei cosiddetti diritti delle generazioni future, la presente, credendo di salvare se stessa, sta lavorando contro. Come le età della vita si stanno contraendo nella sola giovinezza, cosí le generazioni corrono il rischio di ridursi a quella presente che opera credendo di potere disporre illimitatamente e immediatamente delle risorse che la terra, ancora per poco, è capace di offrire.
Nace en San Germano Chisone (Italia) en 1943. Fue juez y presidente de la Corte constitucional italiana. Profesor de Derecho constitucional en la Universidad de Turín, entre sus obras cabe mencionar La justicia constitucional (1977), Derecho constitucional (1984) y, publicadas en esta misma Editorial, La máscara democrática de la oligarquía. Un diálogo al cuidado de Geminello Preterossi (con Luciano Canfora) (2020), Historia y constitución (3.ª ed., 2019), El derecho dúctil. Ley, derechos, justicia (12.ª ed., 2018), Libres siervos. El Gran Inquisidor y el enigma del poder (2017), La ley y su justicia. Tres capítulos de justicia constitucional (2014), La virtud de la duda. Una conversación sobre ética y derecho con Geminello Preterossi (2012), Contra la ética de la verdad (2010), Principios y votos. El Tribunal Constitucional y la política (2008) y La exigencia de justicia (con Carlo Maria Martini) (2006).
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