Editorial Ibis
Lugar de edición
Argentina
Fecha de edición febrero 2010
Idioma italiano
EAN 9788871642710
71 páginas
Libro
encuadernado en tapa blanda
La grande attenzione che il filosofo tedesco Immanuel Kant (1724-1804) ebbe sempre per il dibattito scientifico del suo tempo, appare con chiarezza da questo breve Saggio, pubblicato nel 1764, in cui analizza le manifestazioni e le cause della malattia psichicaSecondo Kant, come dice Fulvio Papi nella Prefazione, " ... la malattia insorge perché l'immaginazione perde contatto con la dimensione sensibile dell'esperienza e considera i suoi fantasmi come reali, o perché esatte informazioni dei sensi vengono stravolte da forme del giudizio intellettuale completamente distorto. In entrambi i casi, allucinazione o vaneggiamento, vi è un punto in comune: è venuta meno una elaborazione positiva della relazione sensibile con la realtà. Anzi la realtà è andata completamente perduta, e il discorso del malato di mente si svolge in questa assenza". Il rigoroso impegno intellettuale di Kant si manifesta in questa opera che non è soltanto un esercizio filosofico, ma un importante contributo conoscitivo e anche una lettura piacevole.
Immanuel Kant (1724-1804): su obra supone un punto de inflexión en la historia del pensamiento, y la modernidad no ha dejado de autoproclamarse reiteradamente como su heredera. No es extraño, pues, que se decida prestar atención a sus textos en una época como la nuestra, más proclive a hacer balances que a incrementar por sí misma su patrimonio. Ésta puede ser la explicación de que últimamente vengan proliferando tanto las traducciones del filósofo de Königsberg.
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