Editorial Feltrinelli
Lugar de edición
Milano, Italia
Fecha de edición marzo 2011 · Edición nº 1
Idioma italiano
EAN 9788807722806
230 páginas
Libro
"Tutto il mondo è paese non vuol dire che tutto è uguale: vuol dire che tutti siamo spaesati rispetto a qualcosa e a qualcuno." Il libro indaga, da punti di vista diversi, le potenzialità cognitive e morali, costruttive e distruttive dello spaesamento e della distanza. Perché una lunga tradizione ha attribuito allo sguardo dell'estraneo - del selvaggio, del contadino, dell'animale - la capacità di svelare le menzogne della società? Perché la riflessione sul mito serve a distanziare la realtà, mentre il mito è spesso uno strumento politico per controllare gli ignari? Perché nel Medioevo, durante i funerali del re di Francia e d'Inghilterra, veniva portato in processione un fantoccio detto "rappresentazione"? Perché il Cristianesimo fece propria la proibizione mosaica delle immagini ma favorì da un certo momento in poi la diffusione di immagini devozionali? Perché lo stile è stato usato, a seconda dei casi, per includere o escludere ciò che è culturalmente diverso? Perché ricorriamo così spesso a metafore visive come "prospettiva" o "punto di vista"? Uccidereste un mandarino cinese sconosciuto se vi venisse offerta una grossa somma?
CARLO GINZBURG (Turín, 1939) es uno de los historiadores más influyentes de nuestros tiempos. Doctorado por la Universidad de Pisa, ha enseñado en distintas universidades y desarrollado tareas de investigación en el Institute for Advanced Study de Princeton, el Getty Center de Santa Mónica y el Warburg Institute de Londres, entre otros. Su obra ha influido en campos como la antropología, la literatura y la filosofía. Entre sus títulos más destacados se encuentran El queso y los gusanos (1976), Mitos, emblemas e indicios (1986), Historia nocturna (1989), Ojazos de madera (1998) y El hilo y las huellas (2006).
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