Editorial Le Lettere
Lugar de edición
Argentina
Fecha de edición enero 2008
Idioma italiano
Prologuista Risset, Jacqueline
Ilustrador Botticelli, Sandro
EAN 9788860871251
478 páginas
Libro
encuadernado en tapa dura
Attorno al 1490, Lorenzo di Pier Francesco de' Medici affidò a Sandro Botticelli il compito di illustrare la Divina Commedia copiata su pergamena da Nicolaus Mangona.
Affascinato dalla bellezza misteriosa del testo di Dante, l'artista fiorentino dedicò numerosi anni a quest'opera monumentale.
I disegni, realizzati a punta di metallo su pergamena, ripresi a inchiostro e parzialmente colorati, confermano quanto il Botticelli fosse permeato della poesia dantesca. Così uno dei maggiori artisti del Rinascimento italiano mise tutto il suo genio al servizio del massimo capolavoro dell'umanesimo cristiano.
La pubblicazione di quest'opera rappresenta un notevole sforzo editoriale. È infatti la prima volta che i 92 disegni di Botticelli sono presentati nel corpo dell'opera e riprodotti con assoluta fedeltà all'originale, sia nei colori che nel formato, grazie a una particolare piegatura tripartita della pagina.
Il testo integrale della Divina Commedia è quello stabilito da Giorgio Petrocchi per l'Edizione Nazionale delle opere di Dante Alighieri. L'introduzione è di Jacqueline Risset, studiosa di fama internazionale, che a Dante e alla sua opera ha dedicato autorevoli studi. La presentazione del manoscritto e il ricchissimo commento ai disegni sono di Peter Dreyer, uno dei maggiori specialisti mondiali di Botticelli. Tutto fa di quest'opera un eccezionale avvenimento artistico e culturale.
x{0026}lt;P x{0026}lt;B Dante Alighierix{0026}lt;/B nació en Florencia en 1265, en el seno de una familia noble empobrecida. Su formación se enmarcarcó en la tradición de la época, por lo que probablemente estudió en la Universidad de Bolonia. Conoció por primera vez a Beatrice Portinari en 1274, y a su muerte en 1290, el joven poeta stilnovista buscó refugio en el estudio de la filosofía y la teología, y escribiendo la x{0026}lt;I Vita Nuovax{0026}lt;/I . En esta época se involucró en la disputa entre güelfos y gibelinos, partidarios del Papa y del Emperador, respectivamente. Dante llegó a ser un importante güelfo blanco -defendían la indenpendencia tanto del poder papal como del imperial-, de modo que cuando los negros tomaron el poder en Florencia en 1302, Dante fue condenado al exilio, aprovechando su ausencia de la ciudad. Primero se refugió en Verona y, tras residir en numerosas ciudades -algunos dicen que París o incluso Oxford-, se estableció finalmente en Rávena, donde completó la escritura de su gran obra, la x{0026}lt;I Divina Comediax{0026}lt;/I . Dante murió en Rávena, al volver de una misión diplomática en Venecia, en 1321.x{0026}lt;/P
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