Il mio Carso

Resumen del libro

"Il mio Carso", libro "storico" (è del 1912), appartiene a quella stagione creativa che ha nella "Voce", la rivista di Papini e Prezzolini, il suo segno di maggiore rilievo. Un libro in cui aneliti di irredentismo, motivi ideali di patriottismo e triestinità si fondano con slanci esistenziali e letterari, tesi a una soluzione sensuale della vita, al possesso del nodo più oscuro del desiderio, al significato di una passione il cui sfogo immediato e fatale può essere la morte. Nel breve racconto si intrecciano i destini di un ragazzo e di alcune ragazze. Lo scrittore rivive la sua giovinezza tra contadini e paesani: gli esempi morali che gli si offrono provengono dalla stessa terra, dai poveri frutti che offre, dall'asperità delle montagne del Carso. Introduzione di Giulio Cattaneo.

Biografía del autor

Scipio Slataper nació en 1888 en la ciudad italiana de Trieste, entonces parte del Imperio Austrohúngaro. Colaboró en la revista La Voce, dirigida por Giovanni Papini, con una serie de artícu los sobre la situación cultural del momen to, recogidos en el volumen Lettere triestine (1909), y lideró el círculo de intelectuales triestinos entre los que se encontraban el novelista Giani Stuparich y el poeta Umber to Saba. En 1912 publicó su obra cumbre, Mi Carso, que sería traducida al francés por el escritor Benjamin Crémieux. Al estallar la Primera Guerra Mundial, se ofreció como voluntario para combatir en las filas del ejér cito italiano. Desde su prematura muerte durante la contienda, la figura y la obra de Slataper han ejercido una influencia crucial en la creación y el desarrollo de la identidad literaria triestina, desde Italo Svevo hasta Claudio Magris