Editorial Giulio Einaudi Editore
Lugar de edición
Torino, Italia
Fecha de edición mayo 2015 · Edición nº 1
Idioma italiano
EAN 9788806218614
120 páginas
Libro
I beni comuni emergono nelle lotte contro la privatizzazione, ossia la sottrazione di spazi e il diniego dell'accesso a luoghi comuni (fisici o simbolici) che alcuni detentori di potere concentrato perpetrano nei confronti di tutti gli altri. A partire da essi si è sviluppato un insieme di idee che si sono tradotte in azione politica. L'espressione benicomunismo inaugurata dispregiativamente da qualcuno, è stata invece adottata con orgoglio ed è evocativa di una teoria che in nome dei beni comuni articola una critica radicale al modello neoliberale. La critica teorica benicomunista si articola tanto contro il settore privato quanto contro il settore pubblico e vuole ridurre a unità teorica le varie prassi di lotta che hanno come obiettivo la difesa dei beni comuni. Questo volume fa il punto sullo stato della teoria e replica alle obiezioni e critiche sollevate in questi anni.
Profesor de Derecho Civil en la Universidad de Turín y de Derecho Comparado e Internacional en la<br>Universidad de California. Fue vicepresidente de la Comisión Rodotà para la Reforma de los Bienes<br>Públicos y tuvo una participación activa en el referéndum a favor del agua como bien común, realizado en<br>Italia en 2011. También es editorialista del diario Il manifesto. Entre sus publicaciones recientes figuran:<br>Invertire la rotta. Idee per una riforma della proprietà pubblica (en colaboración con E. Reviglio y S. Rodotà)<br>(2007); Il saccheggio. Regime di legalità e trasformazioni globali (en colaboración con L. Nader) (2010); La<br>legge del più forte (2010); L'acqua e i beni comuni raccontati alle ragazze e ai ragazzi (2011).
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