Editorial Giulio Einaudi Editore
Colección ET Saggi, Número 0
Lugar de edición
Torino, Italia
Fecha de edición junio 2015 · Edición nº 1
Idioma italiano
EAN 9788806226282
116 páginas
Libro
encuadernado en tapa blanda
In queste pagine straordinarie, frutto di lezioni tenute dalla Arendt negli Stati Uniti a metà degli anni Sessanta, il lettore può cogliere l'avvio di quella riflessione sulla "banalità del male" complementare, ma non contrapposta, a quella sulla "radicalità del male", sviluppata negli anni della stesura de Le origini del totalitarismo e può risalire inoltre alla fonte di quei pensieri che nel volgere di qualche anno porteranno l'autrice alla composizione de La vita della mente. E se anche Eichmann è citato solo una volta e di passata, è ovvio che egli sta sullo sfondo e rappresenta il caso esemplare, e al contempo estremo, che orienta la requisitoria arendtiana contro le concezioni teologiche e metafisiche del male. Con la chiarezza dell'intento didattico, la Arendt inaugura qui la sua interrogazione, in chiave decostruttiva, delle eterne questioni che riguardano il rapporto dell'io con se stesso.
Hannah Arendt (1906-1975) es una de las pensadoras más influyentes del siglo XX. Nacida en Hannover y de origen judío, estudió en Marburgo, Friburgo y Heidelberg, donde se graduó en Filosofía. Emigró a París tras el ascenso del nazismo y en 1941, en plena Segunda Guerra Mundial, se marchó a vivir a Estados Unidos, donde llegó a ser catedrática en la Universidad de Chicago, y ejerció asimismo en Berkeley, Columbia y Princeton. Suyas son algunas de las obras capitales de la teoría y la filosofía política contemporánea, como Los orígenes del totalitarismo (1951), La condición humana (1958), Sobre la revolución (1963), Eichmann en Jerusalén. Un estudio sobre la banalidad del mal (1963) o La vida del espíritu , su último trabajo, que quedó inacabado y se publicó póstumamente.
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